Nazione, popolo, Stato e democrazia nella retorica di Giorgia Meloni. Il partito più interessante nel panorama delle destre europee: la continuità col Msi e le differenze con la “svolta” di Fini a Fiuggi. Una cultura politica populista che intreccia liberismo e corporativismo. La critica alle élites e le tendenze illiberali e tradizionaliste: premierato, leggi repressive e nativismo nel segno dell’autoritarismo.
Pubblichiamo di seguito l’editoriale di Aldo Tortorella al numero 5/2023, dal titolo “La cultura dell’odio e quella della pace”, incentrato sulla vicenda del conflitto israelo-palestinese e del suo inasprimento dopo i fatti del 7 ottobre.
Editoriale Aldo Tortorella, Il cinismo e i sentimenti Osservatorio Vincenzo Vita, Lotte di classe a Hollywood Claudio Treves, Il peso del “lavoro povero”, salario minimo e precarietà Filippo Miraglia, Ossessione immigrazione. Tra propaganda, norme disumane e falsità Alberto Leiss, Mettere al mondo tra desiderio, tecnica e mercato Laboratorio culturale Andrea Bianchi, L’eredità difficile di Mario Tronti Claudio Natoli, Mussolini e il fascismo: tra storia e “fake memory” Andrea Fedeli, Un abbozzo di teoria democratica: la Critica marxiana del ’43 Giorgio Mele, Cesare Luporini tra libertà e strutture Stefano Petrucciani, Gian Mario Bravo storico del socialismo Gaetano Errigo, Il Pci nel Mezzogiorno e in Calabria (1921-1953) Marco Maurizi, L’invenzione dell’animalità. Per una lettura marxista degli “animal studies” Schede critiche Mihaela Ciobanu, Lukács e gli italiani Lelio La Porta, Letteratura mondiale, nel segno di Fortini Lelio La Porta, Scotellaro poeta, politico, sociologo Guido Liguori, Gli intellettuali e la pandemia
La categoria gramsciana iniziò a essere studiata solo negli anni Settanta. L’interpretazione del fascismo come modernizzazione. Il riformismo dall’alto per evitare un esito rivoluzionario della crisi. La proclamata necessità di una «anti-rivoluzione passiva». Il dibattito gramsciano e la politica del Pci. Le letture fatte da Louis Althusser e Stuart Hall.
La “questione morale” esplosa al Parlamento aggrava la crisi profonda della costruzione dell’unità e del ruolo europei. L’esigenza di un fondamento democratico e costituzionale oggi mancante mentre la Germania si riarma e ripensa la propria vocazione egemonica. La sconfitta dell’idea federalista di Spinelli e la subalternità a Nato e Usa. I Popolari e la destra verso una nuova intesa. La sinistra è del tutto assente.
Laboratorio culturale Gramsci, il fascismo, la «rivoluzione passiva» Premessa a due scritti del 1972 su Gramsci e il fascismo Valentino Gerratana, Il popolo delle scimmie tra reazione e rivoluzione passiva Franco De Felice, Una chiave di lettura in «Americanismo e fordismo» Guido Liguori, La tardiva fortuna del concetto di «rivoluzione passiva» (1972-1980) Giulio Di Donato, Pier Paolo Pasolini e il Pci tra contraddizione e identificazione Andrea Fedeli, Le rappresentanze sindacali: il soggetto nella dialettica oggettiva fra capitale e lavoro salariato
Schede critiche Fiammetta Balestracci, Un convegno sulle donne comuniste Mihaela Ciobanu, Leonetti tra Gramsci e la dissidenza comunista Guido Liguori, Mussolini e la costruzione dello Stato nuovo Sabato Danzilli, Lukács e Mészáros maestri di pensiero critico
di Demetrio Panarello e Giorgio Tassinari CM 5/2022
Il sistema di valutazione del funzionamento dell’università italiana è frutto dell’ideologia che estende logiche di mercato a ciò che non è mercato. Una tendenza accentuata dagli interventi del governo Renzi. Ma l’utilizzo di procedimenti basati sui numeri non produce buoni risultati. Da quando nel 2012 opera questo metodo l’Italia perde sistematicamente posizioni rispetto alle università straniere e cala il numero di studenti e docenti.